In Bianco - Terni Trasgressiva

In Bianco - Terni Trasgressiva

Era un pomeriggio d'estate, il paese in cui vivo era quasi deserto e i pochi abitanti che lo formano erano quasi tutti in ferie; decisi di andare in un parco poco distante dove si poteva respirare un po' d' aria fresca, che vidi un bel ragazzo in tuta da jogging seduto su una panchina che stava leggendo un giornale e mi sedetti anch'io, non vicino vicino, se lui era al bordo io ero dall'altro lato, facevo finta di niente, ma invece gli guardavo il rigonfiamento che aveva sotto la tuta, il giornale era un poco più il là e quindi era nascosto dal vialetto, quando ad un certo punto che lo guardavo, vidi muoversi qualcosa a scatti lì in quel punto non capivo cosa fosse e il perché del movimento, le sue mani stavano tenendo il giornale e la sotto si muoveva da solo, guardai il ragazzo e lui niente, era intento a guardare il giornale, allora cercai di guardare da un'altra parte ma quando mi giravo verso di lui, ancora vedevo quel movimento sui pantaloni, la sotto, ogni volta che guardavo c'era quel movimento a colpi che gonfiavano la tuta e lui niente sempre intento a leggere il giornale.
Secondo me lo sapeva che lo guardavo, perché ogni volta che mi giravo verso di lui si muoveva e poi mi soffermai a fissarlo, prima il ragazzo e dopo il rigonfiamento sempre più sostanzioso e lo feci per due e tre volte, guardavo il ragazzo e con l'occhio la sotto vedevo che continuava a pulsare, mi soffermai a guardargli il rigonfiamento che si creava a poco a poco come ipnotizzata dalla sua tuta e restavo in quella posizione stordita, vidi che con il suo pulsare, stava crescendo qualcosa sempre più grossa.
Accavallai le gambe facendo finta di niente, ma mi stavo bagnando e mi mordevo le labbra come se stessi aspettando qualcuno che non arrivava, me le mordevo come da impaziente.
I pantaloni della tuta di questo ragazzo in quel punto era vistoso si vedeva chiaramente un rigonfiamento maestoso.
Accavallai le gambe dall'altra parte, le mie mutandine erano fradicie sotto la minigonna che portavo, la mia fica pulsava, cercai un po' alla volta di avvicinarmi a lui senza farglielo notare, volevo allargargli i pantaloni e vedere al suo interno che cos'era e perché si stava muovendo ritmicamente quando lo fissavo, volevo fermare la sua pulsazione che mi stordiva nel mio imbarazzo e di sapere e capire come lo faceva muovere in quel modo ipnotico.
Ero quasi arrivata al suo fianco che lui si è alzò e si vedeva chiaramente la sua eccitazione, il rigonfiamento sembrava una piramide con la punta dritta verso l'esterno.
Doveva essere bello grosso pensai deglutendo un po' di saliva, avevo l'acquolina solo a pensarci.
Sotto io ero già tutta bagnata, lui mi sorrise e mi aspettavo che mi dicesse qualcosa, perché avevo una gran voglia in quel momento e invece corse via come riposato da una sosta, ed io lì come una scema a sbrodolare ad aspettare chi sa chi.

Poco dopo mi sono alzata anch'io e guardando la panchina vidi che lasciai una bella macchia vistosa del mio umore su di essa.
Mi infilai una mano la sotto e con le dita me la aprii, lasciandola aperta a contatto delle mutandine; le mutandine fradice la tenevano aperta, dovevo a tutti i costi placare la mia voglia che quel ragazzo mi aveva procurato, dovevo masturbarmi per lenire l'eccitazione, ma non come al solito, le mutandine potevano fare benissimo le veci delle mie dita, messa in quel modo.
Ad ogni passo sentivo che la fica aperta nelle mutandine si sfregava contro le pareti delle piccole labbra e il clitoride mi dava sensazioni pungenti e inebrianti.
Ogni tanto mi fermavo dagli orgasmi che avevo ,camminavo quando c'era gente e mi fermavo quando non c'era nessuno ,se si chiudeva, la rimettevo aperta e tiravo le mutandine ai lati e all'insù, la volevo tenere aperta a tutti i costi era troppo eccitante e " AAAHHHH " che goduria.
Da quanto erano bagnate il piacere cominciò a trasformarsi in fastidio e dell'eccitazione di prima ora sentivo che le mutandine strisciavano sulla pelle e non volevo procurarmi degli inutili lividi sulla passerina, che decisi di togliermele, nascondendomi opportunamente in un vicolo cieco e lontano da occhi indiscreti.
Le tenni nascoste in una mano chiudendola a pugno.
La sensazione di non averle mi faceva sentire strana,era una strana e anomala eccitazione, mi sentivo libera, sentivo l'aria fresca sulla fica che l'asciugava e con le dita la rimisi aperta , sentivo l'aria tra le pareti delle piccole labbra che corsi lungo il vicolo,tenendola con le dita soffermandomi in quella posizione, che sensazione sentire del fresco su di essa, me la raffreddava così finché rimase aperta da sola senza l'aiuto di niente, sembrava come se qualcuno ci avesse stirato sopra e avessero preso la piega in quel modo,anche l'entrata dell'eden si era spalancata di conseguenza ed anche lì sentivo l'aria fresca dentro di me; la mia fica non faceva in tempo ad asciugarsi perché la mia eccitazione la lubrificava di continuo.
Mi rimisi a camminare non velocemente, non volevo che un colpo di vento alzasse la minigonna,e scoprisse la mia passerina invitante e pronta, non era mai successo quando avevo le mutandine, ma avevo paura che succedesse ora che non le avevo.

Uscii dal vicolo e girai l'angolo e PATAPUM.

Mi scontro proprio con il ragazzo della panchina che mi scaraventa all'indietro, le mani e le braccia si spalancarono gettando via le mutandine cercando di salvarmi dalla caduta imminente, con le braccia e le mani libere cercai di afferrarlo in qualche modo, cercavo un appiglio su di lui.
Nel mentre che andavo giù spalancai le gambe, la minigonna si alzò andandosi a posare esattamente al contrario sui fianchi, la mia fica spalancata si mise in evidenza mostrandosi libera da ostacoli e pronta per essere violata; lui cercò di prendermi ed io lo attirai su di me.
Lui cadde assieme a me, ma non so come abbia fatto ma mi fece scudo con il suo corpo tra l'asfalto ed io.
Tutto questo nel giro di pochi attimi, interminabili e lunghi attimi.
Fu lui che si trovo a terra ed io sopra di lui.
Salvandomi.
Non c'era nessun passante che poteva aiutarci in quel momento e se ci vedeva poteva anche pensare male, perché lui era disteso di sotto e io ero a cavalcioni sui pantaloni della sua tuta, sembrava la posizione dell'amazzone.
Quando mi alzai da lui gli lasciai il segno, sembrava che se la fosse fatta addosso da quanto li avevo bagnati del mio umore.
Io per ringraziarlo feci la solita domanda che tutti si aspettano di sentire:
"Cosa posso fare per te per sdebitarmi?"
La domanda in se stessa era tutto un programma, e non c'era modo di cancellarla e lo sapevo; ero eccitatissima qualsiasi cosa mi averebbe chiesto io gliela davo anche il buchetto se lo voleva , la mia fica riprese a pulsare e bagnarsi al solo pensiero della sua richiesta, il ragazzo mi piaceva moltissimo, pregustavo già l'idea di passare una bella serata tra le lenzuola o dietro un cespuglio lontano da tutti e così l'ho fatta, e lui disse come se non aspettasse altro:
"Prima nella panchina mi guardavi e mi sono eccitato , poi mi sei venuta addosso facendomi vedere il paradiso e ora mi lasci il tuo umore sui pantaloni,ti chiedo....
Ero in ansiosa aspettazione della sua richiesta ero di nuovo fradicia e le mie gambe colavano il mio umore sempre più denso che sgorgava dalla fica.
Lo vidi diventare rosso in viso e si pronunciò:
"Desidero che tu mi faccia un pompino per sdebitarti"
Lo guardai fisso sugli occhi e pensavo, ma con tutto quello che mi aspettavo da lui mi chiede un semplice pompino?!?.ma dai è uno scherzo, pensai.
A lui gli sarà sembrato di chiedere una grande cosa, una grande cosa trasgressiva da fare.
Io invece rimasi molto delusa della sua richiesta, e mi chiedevo ma perché non ha osato di più , doveva chiedermi la fica, era già pronta che lo aspettava già da prima sulla panchina e il pompino arrivava comunque dopo l'amplesso è di regola farlo e lui mi chiede l'ultima ruota del carro, un semplice pompino, nooo, non è giusto pensai.
Rassegnandomi senza farglielo notare, smisi di fissarlo e gli sorrisi.
Gli afferrai i fianchi prendendo la cintura dei pantaloni e le sue mutande assieme,mentre mi inginocchiavo guardandolo negli occhi, abbassavo anche quelli finché arrivai in ginocchio, abbassai lo sguardo e vidi il suo pezzo, era veramente grosso e corposo, come me lo avevo immaginato.
Cercai di essere positiva e pensai che era meglio di niente,dopotutto era una bella mazza e l'avevo tra le mani, finalmente.
Gli farò un bel lavoretto di lingua che non se lo scorderà mai,pensai.
Con le mani ci gioco un pochino facendolo saltare tra una mano e l'altra e me lo misi in bocca, me lo affondo fino a farlo entrare tutto in bocca,sentivo che si stava inturgidendo dentro la mia bocca che..!! se lo trasse fuori con una mano e mi venne sul viso.

Ma... ma è durato veramente poco in 2 minuti ed è venuto.
SUL VISO!! ma non mi poteva venire in bocca?, almeno qualcosa gustavo, non ci potevo credere, è una sfiga continua pensai, ed esclamai:

" WOW"
"Ma così presto sei venuto?, non ho fatto in tempo a gustarlo"
E lui imbarazzatissimo:
"Mi dispiace ero troppo eccitato di averti che non ho resistito"

Si tirò su i pantaloni e corse via di nuovo, ed io li inginocchiata sul niente.

Ripresi le mutandine da terra e me ne ritornai a casa eccitata e molto, molto delusa;ripensandoci nel letto mi chiedevo:
"Ma non mi poteva andare meglio di così?, l'unico ad andare bene quel giorno era lui ed io in bianco, non ho ricevuto niente, presi il mio giocattolino dal comodino e mi sono deliziata con quello finché non mi sono addormentata.
Quel pomeriggio al parco non me lo dimenticherò facilmente e neanche il ragazzo che mi ha fatto questo ve lo assicuro.
Se lo vedo... giro alla larga.

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31/08/2015 23:53

Anna

grazie Sergio, sono contenta che ti sia piaciuto più dell'ultimo, un po' alla volta e farò un capolavoro ahahah

30/08/2015 14:41

sergio

bella fantasia , brava! Anche se qualche piccolo difetto c è nel racconto!

02/09/2015 19:55

Camillo 2

GENTE GENTE, è proprio di oggi l'invito di Vittorio Sgarbi per indire a Venezia il " GNOCCA DAY " Leggete anche on line l'articolo di Sgarbi sul Corriere della sera. Lascio a lui la parola. EVVIVA VITTORIO SGARBI, MARIO ADINOLFI, LUIGI BRUGNARO gente che giustamente si oppone all'ARROGANZA DEI CULATTONI, è ora di farla finita. Evviva dunque il " GNOCCA DAY "

02/09/2015 17:25

Camillo 2

Grazie Sergio, ma non elogiarmi troppo, i CULATTONI credono che l'amicizia o la condivisione di idee sia sintomo di attrazione sessuale, infatti io STO ALLA LARGA DAI FROCI, li osservo da lontano e ovviamente mostro tutto il mio DISPREZZO. ...rinnovo ancora a quei DISGRAZIATI il mio TAM TAM ---> TUTTI I CULATTONI SONO DEI MALATI Parola di Camillo 2 che : BATTE - FORTE - SEMPRE - Ahahahahah!!!

02/09/2015 16:43

sergio

grande camillo 2 !! sei troppo simpatico!!!

01/09/2015 22:15

Camillo 2

Scusami Anna, ma posto qui il mio SLOGAN ANTICULATTA perché so che molti froci lo leggeranno; Slogan che recita : TUTTI I CULATTONI SONO DEI MALATI - Parola di Camillo 2, che : BATTE - FORTE - SEMPRE - Ahahahahah!!!

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